Ossessioni e Compulsioni
TRATTAMENTO DI:
- Fissazioni
- Pensieri intrusivi
- Ossessioni e Compulsioni
- Comportamenti ripetitivi
- Dubbio patologico
A tutti è capitato almeno una volta nella vita di controllare più volte se la portiera dell’auto che si aveva già chiuso fosse chiusa, se le mani siano pulite o se il gas fosse stato chiuso. Episodi sporadici di questo tipo difficilmente costituiranno un problema clinico.
QUANDO SI PARLA DI OSSESSIONI E COMPULSIONI?
Parliamo di ossessioni quando una preoccupazione, pensiero, parola o impulso diventa così grande da essere intrusivo, incontrollabile e costantemente presente nella vita della persona. Le ossessioni sono percepite come minacciose, si presentano contro la propria volontà, generano sofferenza e interferiscono nella vita personale, sociale e lavorativa della persona. L’individuo spesso è consapevole del suo problema infatti la vittima di questo problema dice che vorrebbe liberarsene ma non riesce perché la sua “fissazione” è troppo forte.
Molto spesso chi è vittima di pensieri ossessivi mette in atto comportamenti ripetitivi detti compulsioni per sedare le sue ossessioni e tranqullizzarsi. Le compulsioni sono rituali, gesti o azioni, che la persona mette in atto nel tentativo di alleviare la propria ansia (ossessione). Siamo presenti dinanzi al disturbo ossessivo-compulsivo.
Esempio. Può succedere così che un genitore, nel timore che possa succedere qualcosa al proprio figlio (ossessione), per cercare di tranquillizzarsi lo chiama 30 volte (compulsione) finché non risponde. Ma chiamare ripetutamente il proprio figlio servirà a tranquillizzare i genitori?
In questi casi il soggetto mette in atto comportamenti per liberarsi dai pensieri ossessivi, le tentate soluzioni che, invece di eliminare il problema, lo incrementano ancora di più.
COME INTERVENIRE?
Molti specialisti intervengono con la terapia farmacologica che riduce l’ansia, ma non modifica la qualità dei pensieri che tenderanno a restare vivi, mentre altri specialisti intervengono con una logica ordinaria cercando di far comprendere razionalmente alla persona come funziona il problema e quanto sia controproducente assecondare le sue ossessioni mettendo in atto azioni ripetitive. Peccato che la persona lo sa già, ma non riesce a non farle!
Il percorso psicologico qui proposto agisce con una logica non ordinaria che, oltre che sul piano razionale di consapevolezza della problematica, andrà a lavorare sulle sensazione, sulle emozioni e sul far “sentire” differentemente agendo con tecniche costruite ah hoc che ricalcano la logica del problema:
- Il primo step consiste nell’identificare le ossessioni e compulsioni di cui il soggetto è vittima;
- il secondo step consiste nell’implementare nuove tecniche risolutive costruite ad hoc e calzate su misura del paziente al fine di gestire efficacemente la problematica.
La persona imparerà a percepire che i pensieri ossessivi non sono la realtà, imparerà a distaccarsi da ciò che crea ansia e paura, e soprattutto imparerà attraverso le tecniche strategiche a sabotare le sue ossessioni-compulsioni fino ad elimininarle.